Leonardo Trevisan
docente e musicologo veneziano
la percezione sonora
Le tre caratteristiche fisiche principali del suono sono:
altezza (funzione della frequenza dell’energia trasmessa: si misura
in Hertz - Hz, cicli/secondo), intensità (funzione dell’ampiezza
media della vibrazione trasmessa; si misura in Decibel -Db), ed il
timbro (prodotto dagli strumenti musicali).
Le vibrazioni sonore
che il neonato capta giungono al cervello grazie al sistema uditivo
che le trasforma in stimoli.
Ne deriva che quando
un bambino ascolta un brano musicale alimenta, in maniera del tutto
inconsapevole, il cervello e il sistema neurocerebrale.
Il corpo umano,
colpito da vibrazioni sonore entra in risonanza e, a sua volta,
vibra.
Pertanto lo stato
vibratorio risulta tanto più positivo quanto più e' piacevole la
musica che lo coinvolge.
Se i suoni o le
musiche sono troppo alte (proporzionate al livello di intensità dB),
il corpo ne riceve un’enorme sofferenza che viene considerata come
inquinamento acustico.
L’insieme musicale e
l’intensità sonora, non superiore ai 45-50 dB, comunicano al cervello e
a tutte le cellule corporee del piccolo il ritmo e l’energia della
vita.
Nei primi mesi di
vita la musica rappresenta un momento straordinario nel quale si
stabilisce il rapporto intimo tra l’adulto e il neonato.
Per fissare le idee in tema di
rumore ambientale, si possono tenere presente questi
riferimenti: |
Classi
di destinazione
|
TEMPI DI
RIFERIMENTO |
Diurno
(ore 6 - 22) |
Intermedio |
Notturno
(ore 22– 6) |
I Aree particolarmente protette
|
50 |
45 |
40 |
II Aree prevalentemente residenziali
|
55 |
50 |
45 |
III Aree di tipo misto
|
60 |
55 |
50 |
IV Aree di intensa attività urbana |
65 |
60 |
55 |
V Aree prevalentemente industriali |
70 |
70 |
60 |
VI Aree interessate da industrie a
ciclo continuo |
70 |
70 |
70 |
VII Aree esclusivamente industriali |
70 |
70 |
70 |
Limiti massimi
differenziali del livello sonoro in decibel |
Classi
di destinazione di uso del territorio |
TEMPI DI
RIFERIMENTO |
Diurno |
Intermedio |
Notturno |
I, II, III, IV |
5 |
3 |
3 |
V, VI |
5 |
5 |
3/5 |
VII |
7 |
7 |
7 |
Le
aree dell’ambiente esterno |
I
AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE:
rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete
rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree
ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo
svago, aree residenziali rurali e di particolare interesse
turistico, parchi pubblici... |
II
AREE
DESTINATE AD USO PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE:
rientrano in questa classe le aree urbane interessate
prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità
di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e
con assenza di attività industriali ed artigianali. |
III
AREE
DI TIPO MISTO:
rientrano in questa classe le aree urbane interessate da
traffico veicolare locale e di attraversamento, con media
densità di popolazione, con presenza di attività commerciali,
uffici, con limitata presenza di attività artigianali, e con
assenza di attività industriali. |
IV
AREE
DI INTENSA ATTIVITÀ
UMANA:rientrano
in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico
veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza
di attività commerciali ed uffici, con presenza di attività
artigianali. Le aree in prossimità di strade di grande
comunicazione, di linee ferroviarie, di aeroporti, le aree
portuali. Le aree con limitata presenza di piccole industrie. |
V
AREE
PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI:
rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti
industriali e con scarsità di abitazioni. |
VI
AREE
INTERESSATE DA INDUSTRIE A CICLO CONTINUO:
rientrano in questa classe le aree interessate da industrie con
lavorazione a ciclo continuo e con scarsità di abitazioni. |
VII
AREE
ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI:
rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da
attività industriali e prive di insediamenti abitativi. |