scuola - famiglia - territorio IL PROGETTO ARCOBALENO
La storia
la ripresa
nuovo percorso
programma di un'edizione
relazione 2003
Leonardo Trevisan
LA RIPRESA
IL RITORNO DEL CAMPO-SCUOLA Nel ’96, visti i numerosi problemi di tipo economico ed organizzativo il Progetto Arcobaleno “Artescuola - Premio Altino” ha vissuto un momento di stasi: forse sarebbe stato più facile abbandonare tutto come è avvenuto nel ’89 per il campo-scuola. Tuttavia pur essendo in crisi lo spirito e la volontà degli organizzatori di programmare un nuovo momento di vita comunitaria, non si poteva certo ignorare le voci di richiesta dei giovani e il loro bisogno di attenzione emersi da numerose testimonianze alcune delle quali qui di seguito riportate. Massimo “Molto spesso, noi ragazzi ci rendiamo consapevoli del momento difficile che stiamo vivendo nella nostra età, un pò critica, e questo stato d’animo lo dimostriamo spesso nelle pagine segrete dei nostri diari, nel dialogo fra noi e sui componimenti scolastici dove spesse volte diamo sfogo a libere riflessioni e proposte; nonostante tutto, la vita continua, lasciando i nostri anni sempre più strani. Va bene che ci troviamo tra la fanciullezza e la giovinezza, alla ricerca di una nostra identità e personalità, ma avvertiamo anche delle esigenze. Quando leggiamo a scuola le prime pagine dei quotidiani che parlano di crisi di governo, terrorismo, guerre, droga, violenze, stupro, bullismo, sequestri, pensiamo con nostalgia, alla bella fanciullezza trascorsa, e vorremmo poter fermare il tempo, per non andare avanti, e per non affrontare la società male organizzata dove siamo lasciati in ‘balia delle onde’ senza basi solide e sicure”. Marialuisa “Nel diario di Anna Frank ho letto una frase che mi ha colpito moltissimo e sintetizza bene lo stato d’animo di un ragazzo che entra nell’adolescenza “La gioventù in fondo è più solitaria della vecchiaia”. Anch’io infatti mi chiudo spesso in me stessa, mi sento sola e incompresa dagli adulti, i quali, beati loro, considerano la nostra età felice e spensierata. Invece per noi ragazzi è ben diverso; questo periodo della vita ci appare pieno di problemi e d’interrogativi. Non appena apriamo gli occhi sugli aspetti reali della società, ci impongono delle scelte e restiamo delusi da tante cose che fino a ieri ci sembravano piene di interesse, mentre ci accendiamo facilmente di entusiasmo per altre cose che i nostri genitori disapprovano o non capiscono. Io vorrei che i miei genitori cercassero le mie confidenze e sapessero comprendere, senza ironia, i miei piccoli drammi, senza considerarmi una bambina...”. Antonella “Certe volte vorrei fare di testa mia e magari poi me ne pento e dico: perché non ho ascoltato i consigli della mamma! In confidenza sono un pò gelosa dei mei genitori, perché sanno già tutto; altre volte però mi consolo perché capita che sono io ad incoraggiare e dare un suggerimento a loro. Non voglio essere come certi che non sono seguiti dai loro genitori; essere libera si, ma anche avere a fianco qualcuno che mi possa seguire, dare dei consigli e, in qualche modo, aiutare...”. Mario “Viviamo in una società dove ci considerano libri da biblioteca (nozioni, nozioni...) e non persone in formazione che hanno bisogno di dialogo per superare i vari problemi...”. Queste dichiarazioni fanno capire il fascino del mondo giovanile e le attese che esso manifesta. Ognuno può fare qualcosa. Lo stare semplicemente a guardare (e poi giudicare) non è una scelta di responsabilità. Certo sono possibili delle risposte retoriche tratte da manuali di pedagogia e di sociologia, o ripescate dai fiumi di parole scritte dai vecchi e nuovi “filosofi”, cui fin troppo spesso ricorrono i mass-media quando vogliono far teoria dell’educazione. Sono possibili anche delle risposte solamente “umane” se si va a rovistare tra le pieghe della coscienza o dell’anima, laddove si fa la storia intima dell’individuo nel perenne tentativo di carpire alla vita il suo segreto d’amore. Altre risposte ancora si trovano quando si cerca d’interpretare i bisogni delle giovani generazioni perché con esse si è chiamati a vivere. Così ha ripreso corpo e forma il Progetto Arcobaleno ‘97 (Camposcuola - Artescuola - Premio Altino) con lo scopo di ricreare occasioni d’incontro fra preadolescenti, di aprire e rinforzare il loro dialogo con la famiglia, con la scuola e con la società. La nuova edizione chiama a raccolta le tante disponibilità segnalatesi negli anni precedenti, nel comune intendimento di vivacizzare lo spirito e i rapporti di vita comunitaria, di suscitare alcuni momenti educativo-formativi e di socializzazione, di stimolare le attitudini e le capacità espressive dei preadolescenti e di favorire un maggior dialogo tra le diverse generazioni (preadolescenti, giovani ed adulti). Del resto è così bello coinvolgere tutte le fasce d’età per poter dare ad ognuno la possibilità di insegnare e di imparare, di dare e ricevere, di essere “giovani” a 60/70 anni ed essere “grandi” a 13/16 anni. Dal 2004 trova continuità e sviluppo il Premio Altino. Il Premio Altino viene inserito nel progetto “LA VIA ANNIA la strada della memoria” del Programma Comunitario Leader Plus - asse 2 che si propone di far conoscere e valorizzare l’antico percorso romano che collega Adria ad Aquileia. E’ stato reso itinerante per alcuni anni lungo le antiche strade romane. Le tappe: 1. 2004 CastelBrando a Cison di Valmarino (TV) nell’ambito dell’inaugurazione della mostra permanente “La Via imperiale Claudia Augusta, Altino - Augsburg”. 2. 2005 San Giorgio di Nogaro con l’inserimento dell’inaugurazione della mostra dei reperti archeologici “A San Giorgio lungo la via Annia...” e dello spettacolo-evento con TEATROCONTINUO “L’incontro con i Veneti Antichi e la Via Annia”. 3. 2006 Aquileia. Premio Altino con evento teatrale e musicale per le Aree Archeologiche. 4. 2008 Tenuta Cà Tron della Fondazione Cassamarca - Roncade Treviso nell’ambito del convegno “LA VIA ANNIA la strada della memoria tra archeologia e turismo”. Il Premio Altino 2009, dedicato al fiume Sile, è stato reso possibile grazie al prezioso contributo del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile e alla collaborazione della Regione del Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Treviso, Veneto Agricoltura e la Fondazione Cassamarca. Un fiume vivo che rinasce all’insegna della storia, della tradizione, della gastronomia tipica, della cultura, del teatro. L’appuntamento dell’evento si è svolto a Treviso il 31 luglio dalle ore 16 alle ore 23,30 presso Casa dei Carraresi e l’isola della Pescheria. Il Premio Altino è stato preceduto dal convegno “Dai boschi della serenissima ai boschi del Sile”, e, a seguire, da degustazioni tipiche della cucina trevigiana e dal suggestivo spettacolo sull’acqua “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand messo in scenda dalla compagnia teatrale “Punto in Movimento” di Verona.
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