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			Per 
			realizzare un menu possibile suggerisco di iniziare con il Libum, da 
			servire in piedi con l’aperitivo. Come antipasto si può scegliere fra le acciughe fritte, le cozze 
			aromatizzate e le polpette di calamari.
 
 Come primo piatto, suggerisco la polenta d’orzo, ricordando tuttavia 
			che una cena presso i romani non prevedeva il primo piatto, ma: 
			antipasti, pesci, carni e dolci.
 
 Come pesce potrebbero essere o le seppie farcite o lo scorfano alle 
			spezie.
 Per la carne uno a scelta dei piatti indicati, per concludere con il 
			dolce scelto fra i tre indicati.
 
			Gli abbinamenti 
			dei vini sono di massima e quindi solo indicativi, poiché il 
			perfetto abbinamento dipende da come realmente è fatto il piatto e 
			si deve poi tener presente che lo stesso vino varia 
			da produttore a produttore e da zona a zona. | 
			Ricettario 
			Romano e preparazione attuale 
			
			Libum
 Acciughe fritte
 Cozze aromatizzate
 Polpette di calamari
 Polenta d’orzo
 Scorfano alle spezie
 Seppie farcite
 Salsa per il pesce
 Paté di fegato
 Agnello o capretto al forno
 Arrosto
 Ofellae ostienses
 Scaloppine di vitello
 Farinata alla cartaginese
 Encyti
 Globi
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			LIBUM 
			“Sciogli bene 
			in un mortaio due libbre di formaggio. Quando lo hai sciolto 
			completamente, impasta bene col formaggio una libbra di farina o, se 
			lo vuoi più leggero, con mezza libbra. Aggiungi un uovo e di nuovo 
			impasta tutto attentamente. Forma la pagnotta, ponila sopra un letto 
			di foglie e falla cuocere lentamente in un forno caldo”. (Da: 
			Catone, De agricultura). 
			
			Versione 
			attualeIngredienti: 400 g di ricotta, 100 g di farina di frumento, 1 uovo, 
			1 pizzico di sale.
 Impasta gli ingredienti indicati in modo da ottenere un composto 
			omogeneo e fanne dei panini piuttosto piccoli, sui 4 cm di diametro. 
			Bada che l’impasto si appiccica facilmente sulle mani, quindi fa 
			rotolare i cucchiai di preparato su un po’ di farina. Una volta 
			preparate le palline, appiattiscile leggermente e mettile ciascuna 
			su una foglia d’alloro. Disponile, ben distanziate fra loro, sulla 
			piastra del forno, anch’essa oliata e fa cuocere per 25 minuti a 
			180°C.
 NB: più che assomigliare al nostro pane, si tratta di bocconcini al 
			formaggio da servire con l’aperitivo. Il nome deriva dal latino 
			“libare”, cioè fare un’offerta agli dei.
 
			ViniProsecco Spumante Brut – Chardonnay Spumante Brut
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			ACCIUGHE FRITTE 
			“Lava le 
			acciughe, sbatti le uova come per la frittata e immergivi le 
			acciughe. Metti in una casseruola garum, vino, olio e fa bollire. 
			Quando il composto bolle immergivi le acciughe. Come risultano cotte 
			da un lato girale delicatamente. Levale, bagnale con oenogarum di 
			vino comune, cospargi di pepe e servi.” (Apicio)
 Versione attuale
 Per 4 persone: 600 g di acciughe freschissime, uova, garum, vino, 
			olio, oenogarum.
 Oltre che con le acciughe, questo piatto può essere realizzato con 
			altri piccoli pesci, come sogliolette e trigliette. Monda bene il 
			pesce, passalo nell’uovo sbattuto poi mettilo a cuocere in una 
			casseruola con una salsa di garum, vino e olio. Fallo dorare 
			rapidamente da ambo le parti, Mandalo in tavola accompagnato da 
			oenegarum.
 
 Vini
 Tocai italico D.O.C.  – Tocai classic
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			COZZE AROMATIZZATE 
			“Per le cozze: garum, porro tritato, cumino, vino passito, santoreggia, vino. 
			Allunga questo composto con acqua e fa cuocere in questo le cozze.” (Apicio)
 Versione 
			attuale
 Per 4 persone: 40-50 cozze, garum (mezzo bicchiere di olio, 3 
			acciughe e sale), mezzo bicchiere di vino bianco secco e mezzo di 
			vino bianco passito, una manciata di erbe aromatiche e un porro 
			tritato.
 Lava con gran cura le cozze e lasciale un po’ in acqua corrente, poi 
			falle cuocere in una pentola d’acqua bollente cui hai unito gli 
			ingredienti sopra indicati. Come sono pronte levale dall’acqua e 
			servile.
 
			 ViniChardonnay Spumante D.O.C.  - Bianco
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			POLPETTE DI CALAMARI 
			“Dopo aver 
			tolto i tentacoli, batti i calamari sul tagliere, com’è abitudine 
			(nell’antica Roma). Pesta con cura la polpa nel mortaio insieme a 
			garum, poi forma delle polpette.” (Apicio) 
			
			Versione 
			attualePer 4 persone: 800 g di calamari, garum ed, eventualmente, salsa di 
			pesce.
 Prendi i calamari, lavali, togli i tentacoli e pestali col 
			batticarne. Poi trita il tutto col tritacarne, aggiungendo del garum 
			per ammorbidire il composto. Forma delle palline e falle cuocere in 
			olio o lessale. In quest’ultimo caso unisci della salsa di pesce.
 
 Vini
 Pinot grigio D.O.C.  – Riesling italico D.O.C.
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			POLENTA D’ORZO 
			“Unite 20 
			libbre d’orzo a 3 libbre di semi di lino e mezza libbra di 
			coriandolo, oltre ad un acetabolo di sale.” (Da: Plinio, Storia 
			Naturale) 
			
			Versione 
			attualePer 4 persone: 340 g di orzi triturato, 50 g di semi di lino, 9 g di 
			coriandolo, sale.
 Fa bollire 1 litro d’acqua, versavi a pioggia gli ingredienti e 
			lascia cuocere circa un’ora. Se l’orzo assorbe troppa acqua, 
			aggiungine dell’altra, ma sempre bollente. Se la vuoi più saporita, 
			al posto dell’acqua prendi brodo di carne o di verdure.
 
			ViniPinot bianco D.O.C. – Pinot bianco
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			SCORFANO ALLE SPEZIE 
			“In Taso 
			compra lo scorfano che non sia più lungo del tuo braccio. Non 
			prenderne mai uno più lungo”. (Da: Orchestrato, riportato da 
			Ateneo) 
			
			Versione 
			attualePer 6 persone: 1 scorfano del peso di 1,5 kg, 3 cucchiaini di sale, 
			olio abbondante, zafferano abbondante, cumino abbondante, fecola di 
			riso sufficiente per addensare la salsa, sale.
 Per preparare questo pesce si seguono indicazioni suggerite da 
			Apicio per altri pesci, in particolare per quanto riguarda l’uso 
			delle spezie. Prendi dunque lo scorfano, mondalo, passalo sotto 
			acqua corrente e mettilo in una teglia o pesciera con tutti gli 
			ingredienti indicati, ben polverizzati e sciolti nell’olio. Fallo 
			cuocere bene, rivoltandolo sempre con delicatezza, in modo che 
			assorba al meglio i sapori speziati. Fa attenzione a non 
			oltrepassare la cottura. Quando è cotto levalo dalla teglia, 
			taglialo a pezzi e mandalo in tavola, ponendo prima sul fondo del 
			piatto un po’ di salsa. Se questa, a cottura ultimata del pesce, non 
			fosse sufficientemente densa, fa sciogliere un po’ di amido in una 
			tazzina con acqua fredda, aggiungendola un po’ alla volta alla salsa 
			nella teglia. Appena raggiunta la densità voluta, spegni il fuoco.
 
			ViniChardonnay D.O.C. – Chardonnay
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			 SEPPIE FARCITE 
			“ Farcisci le 
			seppie cotte così: pesta del cervello lesso con pepe, mescolavi uova 
			crude quanto basta, del pepe in grani, delle polpettine 
			piccolissime; poi cuci e metti in una pentola con acqua bollente in 
			modo che la farcia cuocia e indurisca”. (Apicio) 
			
			Versione 
			attualePer 4 persone: 4 grosse seppie, 1 cervello di vitello, 3 uova, 200 g 
			di carne tritata, grani di pepe, sale.
 Prendi delle grosse seppie, mondale, lavale e falle lessare 
			brevemente. Prepara un ripieno con cervello lessato e pestato, uova 
			crude e polpettine di carne o pesce. Mescola le polpettine con 
			l’uovo, il cervello, aggiungi pepe in grani, controlla l’insaporimento 
			e farcisci le seppie. Cuci le aperture per non far uscire il 
			ripieno. Metti a cuocere le seppie farcite in acqua bollente per una 
			ventina di minuti per dare il tempo alla farcia di rassodarsi.
 
			ViniCome per lo scorfano.
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			SALSA PER IL PESCE 
			“Pepe, 
			levistico, prezzemolo, menta, origano, tuorlo d’uovo, miele, garum, 
			vino passito, vino secco, olio d’oliva. Se vuoi, aggiungi senape ed 
			aceto. Se vuoi la salsa calda, aggiungi uvette.” (Apicio)
			 
			
			Versione 
			attualePer 4 persone: 2 tuorli, 2 dl di olio d’oliva, ½  cucchiaio di 
			senape forte, 1 cucchiaio di aceto, ½ cucchiaio di miele, 1 
			cucchiaino di garum, 1 cucchiaino di vino passito e 1 di vino secco, 
			1 cucchiaio da tavola di erbe aromatiche secche tritate.
 Batti i tuorli come per una maionese, da soli, aggiungendo l’olio 
			prima goccia a goccia e poi a filo. Quando tutto l’olio è stato 
			incorporato, aggiungi il garum e i due vini, sempre molto adagio. 
			Unisci poi gli altri ingredienti. Se aggiungi la senape, tralascia 
			il vino e il miele.
 
 
 Vini
 Va abbinata ad un pesce.
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			OFELLAE OSTIENSES   
			“Taglia le 
			braciole fino alla pelle ma senza intaccarla. Trita pepe, levistico, 
			aneto, cumino, silfio, una bacca di alloro, bagna con liquamen, 
			strofina bene e metti tutto in una teglia con le ofellae. Falle 
			stare nella marinata per due o tre giorni. Poi prendile, infilale 
			negli spiedi e metti al forno. Quando saranno cotte, dividi le 
			braciole una dall’altra e fai a parte una salsa con pepe, levistico, 
			liquamen, vino passo per addolcire. Fai bollire, quando bolle, lega 
			con amido. Condisci le braciole e servi”. (Apicio) 
			
			Braciole 
			all’ostiense (versione attuale) 
			
			2 kg di lombo di maiale, 12 cucchiai di una salsa tipo 
			nuoc-nam (mezzo bicchiere di olio, 3 acciughe e sale), pepe 
			abbondante, una manciata di levistico (un trito di sedano e 
			prezzemolo in parti uguali), un pizzico di aneto, un pizzico di 
			cumino, 4 spicchi d’aglio, una bacca di alloro, olio d’oliva, un 
			bicchiere di vino bianco secco, un bicchiere di vino dolce, brodo, 
			un cucchiaio di miele.
 Con un coltello stacca quasi completamente il lombo dall’osso e 
			aprilo come fosse un libro con le ossa da una parte e la carne e il 
			grasso dall’altra. Taglia a fette la carne senza incidere lo strato 
			esterno.
 Con gli ingredienti indicati prepara una marinata e la salsa facendo 
			sciogliere nell’olio caldo le acciughe, con 1 cucchiaio di sale e 
			mezzo bicchiere di acqua. Aggiungi alla marinata un po’ d’olio e il 
			vino. Versa la marinata sul lombo e lascia riposare la teglia con la 
			carne in frigo per 2 giorni. Alla fine leva la carne dalla marinata 
			(che getti) e riforma il lombo sul suo osso, tenendo unito il tutto 
			con lunghi spiedi. Metti in forno per un paio d’ore a 160°C, 
			bagnando a metà cottura con del vino bianco e poi tenendo bagnata la 
			carne col sugo di cottura, fin che sarà cotta e ben dorata. Mettete 
			ora la carne sul fuoco e sglassatela con il vino dolce. Versate il 
			fondo di cottura in una casseruola, aggiungendo abbondante pepe, un 
			trito di sedano e prezzemolo e del brodo. Metti la casseruola sul 
			fuoco e lascia bollire a lungo legando alla fine con amido. 
			Controlla l’insaporimento e bada che non sia troppo salato, 
			altrimenti diluisci con acqua. Alla fine aggiungi alla salsa il 
			miele e fallo incorporare bene. Servi le braciole con la salsa a 
			parte.
 
			Vini    
			
			Merlot D.O.C.
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			AGNELLO O CAPRETTO AL FORNO 
			“Prima di 
			cuocerlo, accomodarlo e legarlo: pepe, ruta, santoreggia, cipolla, 
			un po’ di timo, bagnare la carne con liquamen e farlo marinare; 
			metterlo in forno in una teglia con olio. Quando sarà cotto, versare 
			nella teglia il seguente condimento: santoreggia, cipolla, ruta, 
			datteri pestati nel mortaio e allungati con liquamen, vino, caroenum, 
			olio e fatta addensare bene la salsa, impiattarlo su un piatto 
			tondo, spolverizzarlo di pepe e servirlo.” (Apicio) 
			
			Versione 
			attualeIngredienti: 1 agnello o capretto di circa 4 kg, pepe abbondante, 
			ruta (a piacere), santoreggia (a piacere), 2 cipolle, 8 o 10 
			datteri, ¼ di liquamen, abbondante olio, 1 bicchiere di vino, 1 
			bicchiere di marsala al posto del caeroenum (che è vino cotto).
 Prendi l’agnello o il capretto, legalo e mettilo in una teglia con 
			abbondante olio, vino, liquamen, marsala e un trito finissimo di 
			ruta, timo, pepe, santoreggia e cipolla. Lascialo marinare per una 
			mezza giornata in frigorifero, poi scolalo e mettilo al forno in una 
			teglia bagnandolo d’olio. Quando sarà quasi cotto, passa in un 
			frullatore pepe, santoreggia, ruta e datteri e sciogli il composto 
			ottenuto con vino, marsala, liquamen e olio e versa il tutto nella 
			teglia del capretto. Lascia che la carne si insaporisca nella salsa 
			fin che risulterà ben amalgamata e le carni, divenute ben tenere, 
			non si staccheranno facilmente dalle ossa. Manda in tavola l’agnello 
			(o il capretto) spolverizzato di pepe.
 
 Vini
 Merlot Superiore – Merlot Riserva.
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			PATÈ DI FEGATO 
			“Cuoci del 
			fegato, aggiungi pepe o garum o sale, unisci olio – utilizza fegato 
			di lepre, capretto, agnello o pollo – e, se vuoi, dagli la forma di 
			un pesce. Versa sopra dell’olio crudo.” (Apicio)
 Versione 
			attuale
 Per 4 persone: 500 g di fegato (possibilmente qualche fegatino di 
			pollo, un po’ di fegato d’agnello, fegato di vitello), garum, pepe e 
			olio quanto basta.
 Fa cuocere il fegato in padella, insaporendolo con un po’ di pepe e 
			di garum; passalo poi due volte al tritacarne. Controlla l’insaporimento, 
			aggiungi garum, se serve e pepe. Mettilo in una forma (non 
			necessariamente di pesce) a raffreddare per qualche ora in frigo 
			prima di servirlo.
 
 
			ViniColli di Conegliano D.O.C. Torchiato di Fregona – Verduzzo passito 
			Lison Pramaggiore (Soandre di Paladin o altro verduzzo passito)
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			ENCYTI  
			“Fa gli encyti 
			allo stesso modo dei globi, ma usa un recipiente che abbia un buco 
			sul fondo e attraverso esso spingi l’impasto nello strutto bollente, 
			facendolo cadere a spirale e guidando e mantenendo la spirale a 
			posto mediante due bastoncini. Quando sarà pronto, spalmalo col 
			miele e fallo colorare a caldo moderato. Servilo con altro miele o 
			con vino dolce”. (Da: Catone, de agri cultura). 
			
			Versione 
			attualePer 6 persone: 400 g di ricotta, 100 g di semolino, miele, un 
			pizzico di sale, strutto od olio per friggere.
 Impasta la ricotta con semolino, aggiungi pochissimo sale e procedi 
			come indicato nell’antica ricetta. Si devono ottenere delle spirali 
			che vanno poi leggermente spalmate di miele e poste in forno per far 
			loro prendere un bel colore dorato scuro. Puoi servirle anche 
			tiepide o fredde.
 
 Vini
 come per il paté di fegato.
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			ARROSTO 
			“La carne è 
			arrostita nel forno, senza salsa, cosparsa di abbondante sale. Prima 
			di servirla cospargila con miele e portala in tavola”. (Apicio) 
			
			Versione 
			attualePuoi realizzare questo piatto con carni di vitello, manzo, maiale o 
			con cosciotti di agnello. Prepara il pezzo di carne che hai scelto e 
			fallo arrotolare in abbondante sale, poi mettilo nel forno. Quando 
			risulterà cotto, levalo dal forno e cospargilo con due cucchiai di 
			miele liquido. Rimettilo per 5 minuti nel forno spento ma ancora 
			caldo, poi affettalo e servilo.
 
			
			ViniRosso – Cabernet Sauvignon.
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			SCALOPPINE DI VITELLO 
			“Vitello in 
			padella: pepe, levistico, seme di sedano, cumino, origano, cipolla 
			secca, uva passa, miele aceto, vino, garum, olio, defrutum.” (Apicio) 
			
			Versione 
			attualeFa cuocere le scaloppine nel sugo preparato con gli ingredienti 
			indicati. Fa rinvenire l’uva passa in un po’ di vino. Unisci in una 
			ciotola una cucchiaiata di cipolla secca, 1 cucchiaio di uva passa, 
			1 cucchiaio di erbe miste tritate, 1 pizzico di pepe, 1 punta miele. 
			Stempera questi ingredienti con un cucchiaio di mosto cotto, 1 
			cucchiaio d’olio, 1 di vino e insaporisci con 1 cucchiaio di garum. 
			Versa questa salsa in una padella e, come sarà ben calda, mettivi a 
			cuocere le scaloppine.
 
			Vinicome per le ofellae ostienses
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			FARINATA ALLA CARTAGINESE 
			“La farinata 
			alla cartaginese si cuoce così: metti in acqua una libbra di alica e 
			falla ammollare bene. Versala poi in un catino pulito e aggiungivi 
			tre libbre di cacio fresco, mezza libbra di miele e un uovo: 
			incorpora tutto bene. E così versa il miscuglio in una pentola 
			nuova.” (Da: Catone, de agri cultura)
 Versione 
			attuale
 Per 4 persone: 300 g di farina, 900 g di ricotta  (o altro formaggio 
			fresco), 7 decilitri di acqua o latte, 100 g di miele, 1-2 uova.
 Questa è la celebre “puls punica”, la più famosa ricetta 
			tramandataci da Catone il Censore. Fa sciogliere la farina 
			nell’acqua o latte, fa incorporare il formaggio fresco, aggiungi il 
			miele e le uova. Amalgama al meglio e metti il composto a cuocere in 
			un forno già caldo (250°C) e fa cuocere per 30 minuti. Può essere 
			posta ancor calda in appositi stampini, ottenendo altrettante 
			porzioni.
 
			
			Altra 
			versione: Ammolla in acqua 2 tazze di grano battuto (chiamato anche 
			pilpil e cuscus, reperibile nei supermercati), poi mescolalo agli 
			altri ingredienti e fa cuocere come sopra.  
			
			NB: puoi 
			servire questa seconda versione come antipasto, non aggiungendo 
			miele ma qualche erba aromatica. 
			Vini 
			Refrontolo passito - Verduzzo passito
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			GLOBI 
			“Fai così i 
			globi: Mescola del formaggio fresco con alica. Tu deciderai quante 
			ne vorrai fare. Metti strutto caldissimo in una padella di bronzo. 
			Friggi i globi uno o due alla volta e, aiutandoti con due 
			bastoncini, falli girare spesso su di loro. Quando sono cotti tirali 
			fuori, bagnali nel miele e poi spolverizzali con semi di papavero e 
			così li servirai.” (Da: Catone, De agri cultura). 
			
			Versione 
			attualeIngredienti: 200 g di ricotta, 50 g di semolino di grano duro o di 
			farro, 1 uovo, pochissimo sale, miele (abbondante), semi di papavero 
			(abbondanti). Per averne di più basta raddoppiare o triplicare gli 
			ingredienti, conservando le proporzioni.
 Impasta la ricotta e il semolino, l’uovo e un pizzico di sale. Un 
			tempo erano cotti nello strutto, oggi è ottima una friggitrice 
			elettrica con abbondante olio. Usando un cucchiaio da tè fa cadere 
			nell’olio bollente un po’ di pasta e bada che, friggendo, i globi si 
			gonfiano. Levali come sono ben dorati ed emergono in superficie, 
			passali quindi al miele e spolverizzali poi bene di semi di 
			papavero.
 
			
			NB: Volendo, 
			al posto di passarli al miele e spolverizzarli di semi di papavero, 
			puoi rivoltarli nello zucchero e sono pronti.  
			
			Se vuoi 
			servirli come antipasto, una volta tolti dall’olio spolverizzali di 
			sale e pepe macinato.  
			ViniRefrontolo passito - Verduzzo passito.
 
			
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